E poi il 5 gennaio ebbe a sborsare tremila scudi per compra di cavalli da sella in servizio delle truppe francesi; e di più pagare dieci cambiali per la somma di altri milledugentoventiquattro scudi, occorsi nella precedente compra di ventotto cavalli sempre per le medesime truppe.
Ed avendo la Comunità ordinato un nuovo imprestito ai mercanti, tutti fecero domanda di esserne esonerati; ed i primi furono Cesare Graziadio Ginettau, imposto per trecento scudi, e Gabbriello Bollaffi per egual somma.
Fecero anche una simile istanza la prima delle suore del Conservatorio della Pietà, in Via del Mandorlo - dove oggi sorge l'istituto tecnico, - Maria Anna Silvani vedova Neri, Isabella Nerli vedova Almeni, Lorenzo Adami già Lami, fratelli Niccolini e Ubaldo Maggi; ma queste istanze poste a partito vennero tutte rigettate.
Vedendo poi i cittadini priori che essi facevano come l'asino, che porta il vino e beve l'acqua, pensarono "di avanzare una rappresentanza al governo, diretta ad ottenere una gratificazione in ricompensa delle maggiori incombenze, particolari commissioni, ed in vista pure delle quotidiane adunanze."
Girato il partito, fu approvato con nove voti favorevoli ed uno contrario.
Una cosa veramente strana e curiosa fu quella che il governo provvisorio con un avviso al pubblico in data 5 gennaio 1801, disapprovava e condannava come ingiusta ed eccessiva, la nuova imposizione fatta dal Magistrato ai possidenti, in ragione di lire diciotto per fiorino. Ma il Magistrato ribatté nell'adunanza del giorno stesso quell'accusa, con le stesse parole del Presidente del Buon governo quando questi parlò in nome del Governo provvisorio, allorché era stato costretto il 15 dicembre 1800 a ritirarsi in più pacifica stazione.
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Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 714 |
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