Il Presidente del Buon governo aveva scritto al Magistrato civico in questi termini; "Voi siete pertanto autorizzati a prendere tutte quelle misure necessarie per far fronte alle spese imperiose delle circostanze, le quali resteranno sempre da me approvate col mio Visto. Non mancate però di renderne parte al governo."
Oltre a questo, il Magistrato medesimo rifacendo tutta la storia della imposizione improvvisa di centomila franchi, che furon per forza dovuti sborsare in pochi giorni, deliberò "premessa solenne protesta di rispetto e di venerazione (poiché si era ridotti a tanto avvilimento)" di estendersi una memoria ragionata dalla quale resultasse che trovandosi il magistrato oltremodo aggravato nella sua rappresentanza col citato avviso a stampa del 5 gennaio 1801, e nella circostanza di dover corrispondere al pubblico sul punto interessantissimo della sua amministrazione, domandava in linea di giustizia un riparo all'offesa ed aggravio fatto al Magistrato, eleggendo a questo effetto l'avvocato Giuseppe Poschi con facoltà di presentarsi ovunque occorresse.
E intanto continuavano a piover le domande di coloro che chiedevano d'essere esonerati dalla contribuzione al prestito di centomila lire.
La risposta del governo provvisorio non si fece aspettare: ed infatti l'assessore della Comunità, avvocato Pier Maria Tantini, adunato il Magistrato comunicò ai signori priori la immediata loro sospensione dall'ufficio per ordine del governo; e la destituzione del cancelliere dottor Vincenzo Scrilli nominando a succedergli il signor Orazio Bassi, già cancelliere a Montepulciano.
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Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 714 |
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