Pareva proprio che il Magistrato civico temesse che si perdessero per la strada!
Lo sfarzo della Corte dopo la morte di Lodovico Borbone aggravava sempre più la Comunità. Basti fra tanti esempi, quello che la Regina reggente "con biglietto della Sua Real segreteria intima del dì 22 giugno 1807" partecipò al dipartimento delle Finanze la sua approvazione "al progetto di apparato della Loggia dei Lanzi per la Festa degli Omaggi" proposto dal Consigliere Guardaroba maggiore, ordinando nel tempo stesso che la Comunità di Firenze rimborsasse la R. Guardaroba della spesa occorsa per l'esecuzione dell'apparato medesimo, e ricevere in consegna "tutte le macchine che la compongono per conservarsi ed adoprarsi in ogni successiva simile occasione."
Ma i signori Gonfaloniere e Priori non intendevano, nell'interesse pubblico, di addossarsi questo nuovo aggravio che ascendeva alla somma di 21,534 lire; perciò deliberarono di farne "delle umili dimostranze a Sua Maestà" che tale festa non riguardava la sola Comunità, "ma bensì l'universalità dello Stato"; e tanto era vero, che nel Motuproprio del 26 marzo 1782 tra gli spettacoli pubblici affidati alla Soprintendenza della Comunità con l'assegno d'un'annua prestazione, non si fa menzione dell'ornato e apparato della Loggia dei Lanzi. Tali spese restarono sempre a carico della R. Guardaroba, non avendo la Comunità sopportata altro che quella "dell'ossatura dei trono" e dei parapetti davanti alla Loggia. Perciò imploravano da S. M. la degnazione di ordinare che dette spese tornassero a far carico, come in passato, alla R. Guardaroba.
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Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 714 |
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