E siccome la Comunità spendeva tanti denari inutili, per la falsa "dimostrazione di giubbilo" di un cambiamento che subiva ma che non aveva desiderato, così, fu ordinato "che gli alloggi anco dei semplici soldati fossero a carico degli abitanti (a meno che non preferissero di pagar la quota loro spettante in contanti) con quelli utensili e provviste che devono accordarsi a tutti i militari, concedendo ai medesimi tutte le opportune facoltà di eseguire quanto sopra, nel miglior modo possibile."
Dal 17 maggio 1808 non si parla più del gonfaloniere Guadagni, perché la Comunità fu riformata alla francese.
La prima adunanza del nuovo Consiglio comunale ebbe luogo il 28 ottobre 1808, nella sala dei Dugento in Palazzo Vecchio.
Il 24 marzo 1809 il Consiglio comunale si adunò "per affari interessanti." In quell'adunanza fu data lettura d'una lettera del Prefetto che invitava il signor Maire "a far costruire (sic) nel Consiglio municipale un ringraziamento a S. M. I. e R. per il favor segnalato fatto alla Toscana riunendo i tre nuovi dipartimenti in Granducato, affidandone il Governo alla sua augusta sorella, la principessa Elisa."
Ma siccome non si vedevano che manifesti, editti e lettere scritte in francese, questa cosa urtò la suscettibilità della popolazione, che per mezzo di don Neri Corsini, residente toscano a Parigi, fece sentire, remissivamente, le sue lagnanze "con la veduta di favorire la quinta impressione del Vocabolario di nostra armoniosa favella." L'effetto di questa rimostranza, fu la emanazione di un decreto di Napoleone, datato dal Palazzo delle Tuileries, 9 aprile 1809, col quale si stabiliva come una grazia speciale di poter parlare nella nostra lingua.
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Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 714 |
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