11 22 gennaio 1813 alcuni membri del Consiglio Comunale per richiamare alla memoria i fatti inseriti nel pubblico giornale del Dipartimento usarono queste parole: "che la capitale dell'Impero, penetrata da giusta indignazione contro il tradimento del generale prussiano, e sviluppando nelle attuali circostanze di una guerra contro i nemici del riposo d'Europa i sentimenti di amore verso il nostro Augusto Sovrano, aveva offerto un reggimento di 500 uomini di cavalleria e con vero patriottico entusiasmo ha dichiarato che verun sacrifizio non le sarebbe costoso per sostenere l'onore nazionale, lusingandosi non senza ragione che il di lei esempio sarebbe seguitato da tutte le buone e fedeli cittą dell'impero, per rimettere in piede una imponente cavalleria volontaria in riparo della perdita occasionata dalle intemperie del clima." Dicevano inoltre, che Firenze, come una delle buone cittą, non poteva essere delle ultime ad imitare il luminoso esempio della buona cittą di Parigi, e a dimostrare il suo zelo ed attaccamento verso l'eroe, che in tanti incontri aveva contraddistinta la sua affezione con segnalati benefizi, domandavano che si facesse un indirizzo a S. M. I. e R. supplicandola ad accettare l'offerta di cinquanta cavalieri armati ed equipaggiati.
Il sottoprefetto, incaricato dal prefetto dell'Arno di presiedere il "Corpo municipale di Firenze" prese la parola per dimostrare agli adunati tutto il piacere che provava di trovarsi in mezzo ad essi "i di cui lumi (diceva enfaticamente il sottoprefetto) vi hanno sempre distinto nel quadro dei cittadini pił scelti!
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Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 714 |
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