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      Ah sì! questi augurii, o Sire, che sono su i labbri e nel cuore di tutti quelli che governate, non torneranno vani. Le Nostre speranze, i Nostri voti, come il Nostro amore, sono tutti in Voi e per Voi, che spingendoci agli alti destini, cui le Vostre sublimi concezioni vi chiamano, fiaccherete in istanti il burbante effimero orgoglio d'uno sciame insolente di schiavi e di Sciti, e mostrerete con nuove meraviglie all'Europa e alla perfida e dispettosa Albione, che sotto la guida di un abile Capitano e di un Gran Monarca, potente pell'amore dei suoi sudditi, ugualmente che per la forza immensa delle sue Armi, una perdita momentanea non fa che preparare dei Trionfi brillanti e durevoli.
     
      Non s'è mai sentito nulla di più tronfio, di più esagerato, di più fanfarone!
      E i rappresentanti della città non ebbero a far altro che chinar la testa, figurar d'esser contenti come pasque, e firmarlo!
      Una delle pochissime deliberazioni prese dal Magistrato nel vero interesse di Firenze, fu quella del 17 marzo 1813, risguardante il pubblico incanto della Biblioteca Riccardiana, la quale, con sentenza del tribunale del dì 3 marzo, era stata aggiudicata ad una società di librai per il prezzo di novantottomila franchi.
      Il Magistrato, restò impressionato, e non a torto, da questo fatto, che toglieva a Firenze "il prezioso deposito di libri e manoscritti che arricchiscono la detta Biblioteca," come aveva già deplorato il Corpo municipale fino dal 6 luglio 1812; e sentito che la società dei librai Molini, Landi, Piatti, Pagani e Tondini si contentava di un guadagno di diecimila franchi, e così la spesa totale sarebbe ascesa fra carte, spese di registro e di tribunale a franchi 110,698, "il Consiglio, considerando che non vi può essere un mezzo più plausibile ed efficace per assicurare alla città di Firenze i monumenti di scienza a vantaggio dell'istruzione pubblica desiderati tanto dall'Imperiale Accademia della Crusca quanto dal voto generale dei dotti e letterati, stabilì di proporre al Ministero dell'Interno l'acquisto (che fu poi debitamente e legalmente approvato) della Biblioteca Riccardiana, impegnando i fondi disponibili sul bilancio del 18I2."


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Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 714

   





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