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      Le guardie del corpo novamente istituite, avevano la loro caserma e le scuderie in fondo di via Guicciardini, dove poi fu sotto Ferdinando III costruito il rondò di destra uguale all'altro già cominciato a tempo di Pietro Leopoldo. Alla caserma delle guardie del corpo montavan la guardia i granatieri.
      Ogni volta che vi era festa a Corte si ordinava per il servizio interno del palazzo un rinforzo d'anziani; (gli anziani era un corpo scelto che faceva la guardia a' Pitti) e per la quiete all'esterno trenta teste di granatieri, oltre la guardia solita, i quali in due pattuglie vigilavano al buon ordine delle carrozze sulla piazza.
      Prima che dalla segreteria del maggiordomo maggiore fossero mandati gli inviti, il Granduca approvava la nota degli invitati che lo stesso maggiordomo gli sottoponeva. I forestieri non presentati in antecedenza gli venivan presentati in una sala separata, prima che intervenisse alla festa, la quale cominciava, per il solito, alle sette e tre quarti o alle otto.
      Generalmente gli invitati ascendevano al numero di dugento o dugentocinquanta; ed a seconda del loro grado aspettavano nelle varie sale l'arrivo del Sovrano e delle Arciduchesse. Quindi cominciava il ballo nella sala delle Nicchie, e venivano continuamente serviti rinfreschi di gelati, ponci, caffè, cioccolata e "acque acconce."
      Alla mezzanotte tutto era finito, poiché si conservava il sistema tedesco di ritirarsi presto.
     
     
      IX - Il Congresso di Vienna: nuovi torbidi in Italia
     
      Un patto d'alleanza e un trattato di pace - Don Neri Corsini plenipotenziario della Toscana al Congresso di Vienna - Pretese sfatate della reggente Maria Luisa - Sospensione del Congresso - Napoleone I a Parigi - Il proclama murattiano per l'indipendenza d'Italia - Risposta del Bellegarde - Ferdinando III ripara a Pisa - Dà ragione della sua partenza - La Sandrina Mari si fa distinguere - Proclami del Pignattelli napoletano e del Nugent tedesco - Ferdinando III torna a Firenze - La bravura dei soldati toscani - Ritorna la calma, e ritornano molti oggetti d'arte da Parigi.


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Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 714

   





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