La vigilia della festa fu dal Gonfaloniere partecipato ai priori che S. A. I. e R. "con benigno rescritto del 4 settembre si era degnata approvarne la celebrazione."
Fu quindi dallo stesso Gonfaloniere comunicato nel dì 20 ottobre successivo un biglietto della Segreteria di Stato col quale si annunziava che il Sovrano aveva approvato che a spese della Comunità "fosse apposta nella parte esteriore della porta alla Croce un'iscrizione latina per eternare la memoria dei generosi soccorsi compartiti dalla sovrana munificenza alla classe degli indigenti per l'esecuzione di grandiosi lavori diretti al pubblico comodo."
Ma siccome quei loggiati erano stati edificati nel territorio di altra Comunità, quella cioè di Rovezzano, così, perché "fosse tramandata ai posteri la memoria che erano stati costruiti a spese della Comunità di Firenze" fu deliberato dal Magistrato nel 30 dicembre 1818 che nell'interno dei due loggiati e precisamente "dirimpetto all'arco di mezzo di ciascuno fosse posto, da una parte, lo stemma del Comune di Firenze," con la semplice indicazione dell'anno della seguìta costruzione, e dall'altra parte questa iscrizione:
A COMODO DEI MERCANTILA COMUNITÀ DI FIRENZE
EDIFICÒ L'ANNO 1818
Ferdinando III era propenso senza dubbio al bene materiale dei suoi sudditi, ma gli premeva anche il bene morale. Come il Magistrato, appena restaurato il governo granducale, aveva dato mano a togliere gli abusi contro la pulizia, l'igiene e la decenza della città, egli Ferdinando, s'era seriamente preoccupato della immoralità in cui aveva trovato il clero, che col suo mal esempio corrompeva i costumi e l'indole dei cittadini.
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Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 714 |
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