Immediatamente dai frati della Santissima Annunziata venne scoperta la Madonna. L'Arcivescovo paratosi degli abiti pontificati si recò all'altare nella cappella dell'Annunziata "vagamente apparata ed arricchita di lumi," per attendervi i sovrani e la corte, i quali vi entrarono passando dalla piccola porta della cappella, essendo smontati dalla parte dei chiostri, preceduti da sole due guardie del corpo.
Dopo la messa dell'Arcivescovo, il quale impartì agli sposi la benedizione nuziale, fu cantato, manco a dirlo, il Te Deum "eseguito dai professori della reale cappella di corte."
Terminata così la solenne cerimonia degli sponsali, con lo stesso treno i sovrani ed il seguito passando per Via de' Servi, Piazza del Duomo, il Canto alla Paglia, da San Gaetano, Santa Trinita, Via Maggio e lo Sdrucciolo, andarono a' Pitti, continuando sempre a suonar le campane di tutte le chiese, ed a sparare le artiglierie delle fortezze. Superbo era l'addobbo delle finestre delle case lungo lo stradale con tappeti ed arazzi variati e di pregio. Quella festa di colori, lo scampanìo incessante e il sordo rombo del cannone, fecero un effetto straordinario sull'animo commosso della giovane principessa, che si vide accolta con spontanea cortesia, con gentilezza squisita, da una folla così enorme come se fosse nata in mezzo a quel popolo.
Essa rimase subito colpita dal modo signorilmente civile col quale i fiorentini le facevano gli onori di casa, accogliendola con tanta espansione ed affettuosa simpatia.
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Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 714 |
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