Terminati i ricevimenti e le feste, i principi sposi si recarono a Pisa e a Livorno acclamatissimi sempre; e il 28 novembre tornò finalmente da Dresda il conte Baldelli, al quale il Re di Sassonia, "in contrassegno della sua reale soddisfazione" aveva conferito la Gran croce dell'Ordine del Merito e la croce dello stesso Ordine al suo segretario Pistoi, oltre a varii cospicui doni ad ambedue "come una prova di più del gradimento di S. M. il re sàssone."
XII - L'imperatore Francesco e il re di Napoli a Firenze
La frammassoneria livornese - Esuli politici a Firenze - L'arrivo dell'Imperatore - Illuminazione della città - Visita a pubblici e privati stabilimenti - Feste in piazza della Signoria e nel piazzale degli Uffizi - L'imperatore parte per Napoli e impressione che ne riceve - Rivoluzione napoletana del 1820 - Il re di Napoli ripara in Toscana - Si reca al Congresso di Laybach - Ferdinando III a Livorno - Una congiura sventata - Il generale Casanova.
La Toscana aveva ripreso la sua vita tranquilla, quasi noiosa, senza sbalzi e senza paura di sconvolgimenti, come negli anni passati fino al quindici. Soltanto la frammassoneria, che aveva posto il suo quartier generale a Livorno, destava di quando in quando qualche inquietudine, ma non dava poi gran pensiero, poiché il suo scopo costante era quello di rendere l'Italia completamente libera e padrona di sé, come era di diritto.
Ma a nominare i frammassoni allora si facevano il segno della croce come se fossero stati il diavolo, mentre era tutta gente animata sinceramente e profondamente dall'amore di patria e dal desiderio costante e vivissimo di vederla unita, prospera e grande.
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Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 714 |
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