Il Pepe, a capo di altri generali si presentò il 9 luglio alla reggia e domandò al re, che "stava disteso sul letto per infermità o infingimento" di giurare la Costituzione. Il re promise; e la mattina del giorno 13 a mezzogiorno, nel tempio del Palazzo, "al cospetto della Giunta, del Ministero, dei grandi della Corte e di alcuni del popolo" dopo udita la messa salì all'altare, e ponendo la mano sul Vangelo lesse ad alta voce il giuramento scritto, nel quale era detto che egli, Ferdinando Borbone, per la grazia di Dio e per la costituzione della Monarchia Napoletana, re, col nome di Ferdinando I del regno delle Due Sicilie, giurava in nome di Dio e sopra i santi Evangeli la formula della concessa costituzione concludendo: "Se operassi contro il mio giuramento, e contro qualunque articolo di esso, non dovrò essere ubbidito, ed ogni operazione con cui vi contravvenissi, sarà nulla e di nessun valore. Così facendo, Iddio mi aiuti e mi protegga; altrimenti me ne dimandi conto."
Finito di leggere il giuramento officiale, il re, per dargli un'impronta di verità, alzò il capo al cielo, fisso gli occhi sulla croce e spontaneo disse: "Onnipotente Iddio, che collo sguardo infinito leggi nell'anima e nell'avvenire, se io mentisco o se dovrò mancare al giuramento, tu in quest'istante dirigi sul mio capo i fulmini della tua vendetta."
Ma perché Iddio non lo prendesse in parola, dopo avere allentate e ritirate le redini, incapace a frenare il movimento rivoluzionario, nominato reggente il duca di Calabria, principe ereditario, la mattina del 14 dicembre con la moglie, che viaggiò sotto il nome di contessa della Florida, s'imbarcò sul "Vendicatore" - nome di sinistro augurio pei napoletani - quel legno stesso che dopo la battaglia di Vaterloo accolse prigioniero in Rochefort Napoleone I. Egli mascherò la sua fuga dicendo che andava al congresso di Laybach dove era stato invitato dai tre sovrani "della Santa Alleanza" i quali imponevano che in Napoli fosse ristabilito l'ordine ad ogni costo.
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Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 714 |
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