Il matrimonio del Principe ereditario non era stato fecondo, e ciò mise in serio imbarazzo il Granduca, che temeva compromessa seriamente la successione al trono. Ed essendo questa per lui una faccenda della massima importanza, e della quale forse ebbe a tener parola col fratello Imperatore quando venne a Firenze, decise di passare a seconde nozze per vedere se lui, già quasi vecchio, sarebbe stato più fortunato, diciamo così, del figliuolo Leopoldo. Perciò non sapendo dove battere il capo, si risolvé di domandare in sposa la sorella della propria nuora, principessa Maria Ferdinanda Amalia di Sassonia, nata il 27 aprile 1796, e perciò più giovane ventisette anni di lui. Ma la necessità non ha legge. Presa dunque una simile risoluzione, Ferdinando III espose il suo desiderio al principe Massimiliano, padre della principessa Ferdinanda. E così, la domanda del Granduca di Toscana essendo stata accolta con giubbilo dal principe di Sassonia, una sorella sarebbe diventata suocera dell'altra.
L'arciduca Leopoldo rimase per vero dire un po' mortificato di fronte ai sudditi ed alle altre Corti, nel veder costretto il canuto genitore a riprender moglie per causa sua.
La futura sposa arrivò in Firenze il 26 ottobre 1820 alle undici di notte, col proprio padre e con la sorella principessa Amalia ed il seguito in cinque legni ed un brancard. Appena giunti, andarono a Palazzo Pitti ove furono ricevuti nel quartiere della Meridiana dal Granduca, dai Principi ereditari, dal principe e dalla principessa Rospigliosi e dal cavallerizzo Martelli.
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Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 714 |
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