In seguito a questa deliberazione, la mattina del 4 marzo 1821 i signori Gonfaloniere e Priori nobili e cittadini della Comunità di Firenze in completo numero di otto, a ore dieci e mezzo di mattina, nelle stanze del R. Ufizio del Bigallo si portarono insieme con le altre Magistrature espressamente invitate nella Chiesa Metropolitana, ove assisterono alla solenne messa cantata in musica, dopo della quale fu cantato l'inno ambrosiano ed esposto l'Augustissimo Sacramento in ringraziamento all'Altissimo per la salute recuperata da S. A. I. e R. l'amatissimo Sovrano e terminata la sacra funzione con la santa benedizione restarono licenziati."
A quella messa intervennero, oltre il gonfaloniere marchese Tommaso Corsi ed i priori, tutti i componenti l'anticamera, il corpo diplomatico, i cavalieri di Santo Stefano, l' ufficialità, la nobiltà e gli impiegati di ciascun dicastero. Tutti gli invitati intervennero "senza etichetta ma in semplice flacq! " Vi assistettero pure privatamente il principe e le principesse di Sassonia, "senza che vi si mescolassero in alcuna parte gli addetti all'etichetta della Real Corte." Chi scrisse queste parole nel Diario di corte di quel tempo, par che ci provi un sollievo!
La messa la cantò monsignor Morali, arcivescovo di Firenze, che diede poi la benedizione. L'apparato e l'illuminazione del maestoso tempio, furon fatte con grande sfarzo e al solito "con ben intesa simmetria." La funzione "fu benissimo regolata, con piena annuenza del popolo concorsovi.
| |
Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 714 |
|
|
Gonfaloniere Priori Comunità Firenze Ufizio Bigallo Magistrature Chiesa Metropolitana Augustissimo Sacramento Altissimo Sovrano Tommaso Corsi Santo Stefano Sassonia Real Corte Diario Morali Firenze
|