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      Questa era la serietà degna di un re come quello!...
      Prima di restituirsi alla sua reggia di Napoli, Ferdinando I volle di nuovo fermarsi a Firenze, ove lo precedé di quattro giorni, cioè il 5 marzo 1821, la moglie, duchessa della Florida, che andò ad alloggiare nel palazzo della Crocetta, ove fu complimentata dal principe Rospigliosi a nome del Sovrano, il quale le offrì il servizio degli staffieri di Corte che essa cortesemente rifiutò. La sera andò ad ossequiarla il principe Massimiliano, che le portò i saluti delle sue figlie.
      Il giorno dopo, ultimo giorno di carnevale, dopo mezzogiorno, la duchessa della Florida, andò a far visita al Granduca ed "entrò senza veruna etichetta" in camera del Sovrano congratulandosi della sua convalescenza: quindi passò a complimentare l'arciduchessa Maria Luisa; non potendo fare altrettanto con l'arciduchessa ereditaria, perché tanto lei che il principe Massimiliano suo padre, la sorella, sua futura suocera, onoraria, - diciamo così - e l'altra sorella, erano andate al passeggio delle maschere sotto gli Uffizi come nella domenica precedente.
      Il giorno andarono in tre mute al corso, e la sera all'ultima festa da ballo alla Pergola ove, per mutare, cenarono, tornando però a Palazzo prima della mezzanotte, perché la quaresima li trovasse a letto.
      Il giorno delle ceneri principiò la predicazione nella cappella reale il sacerdote Ranieri Callisto, pievano di Buti nella diocesi di Pisa, e la corte vi doveva assistere per regola d'etichetta tre o quattro volte la settimana, e così scontare i passati divertimenti.


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Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 714

   





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