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      Il vasto tempiocosì scrive un diarista di Corte con uno stile tanto tronfio, che pare il doppio di Santa Croce "offriva un vago colpo d'occhio, essendo ornato con eleganza e splendore da più migliaia di lumi simmetricamente disposti in lumiere, speroni, candelabri, viticci, e raddoppiati trionfi sì alle pareti, arcate e colonne, non meno che nelle interne cappelle della crociata, state tutte vagamente apparate con diversi drappi in più colori.
      Le pareti delle due navate eran riccamente ornate di superbi arazzi, staccati gli uni dagli altri, che comparire facevano un ornamento di ben disposti quadri, ove lo sguardo spaziare potevasi nelle immense figure rappresentanti varie storie sacre e profane."
      Finalmente si giunse al giorno desiderato dalla real coppia - per quanto lo sposo fosse parecchio stagionato - né forse meno desiderato fu dal popolo, ansioso sempre di spettacoli e di divertimenti.
      Tutta la città era in festa: ad ogni finestra, ad ogni terrazzo c'eran tappeti ed arazzi bellissimi, specialmente alle case delle vie da percorrersi dal corteggio nuziale; e la folla durava fatica ad esser contenuta dietro le doppie file di soldati, che a mano a mano andavano schierandosi.
      Alle sei doveva celebrarsi il matrimonio, ma alle cinque gli invitati ed il popolo avevan già stipata Santa Maria del Fiore, e i granatieri erano allineati facendo spalliera, nella corsia di mezzo, in doppia fila, coi loro uffiziali.
      All'interno e all'esterno del coro faceva servizio il corpo degli anziani, ed in semicerchio dietro gli inginocchiatoi dei due sposi, un distaccamento di guardie del corpo a piedi.


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Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 714

   





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