Ma se vinse l'arciduchessa Maria Teresa, il giubbilo del parto della ereditaria fu molto maggiore.
Alle tre e mezzo della mattina del 19 novembre 1822, essa diede alla luce "una Reale Arciduchessa." Immediatamente una guardia del corpo a cavallo andò alla fortezza da Basso per dare ordine che fosse eseguito "il concertato sparo dell'artiglieria" che, a quell'ora, chi sa come giunse gradito ai fedelissimi sudditi, svegliati così bruscamente sul più bello del sonno. Quindi fu subito ordinato di deporre il Sacramento nella cappella di Corte, all'Annunziata e a San Lorenzo, dove era stato esposto fino dalle dieci della sera innanzi, per impetrare la grazia di un parto felice.
Mezz'ora dopo partì il corriere Venni per recarsi a Verona, a portare tale lieta nuova alle Loro Maestà Imperiali, "ed altri sovrani ivi congregati;" e di lì proseguire alla Corte di Dresda. Vennero poi destinati per portare la notizia officialmente, il conte Guido della Gherardesca per Verona, ed il cavaliere Lorenzo Montalvi per Dresda.
La contentezza di tutta la Corte fu molto attenuata dallo stato della puerpera, la quale fece stare in pena fino alle dieci della sera, perché il parto non si completava. Ma alle dieci ogni pericolo scomparve, e la gioia non fu più trattenuta da nessuno ostacolo.
Il giorno seguente il maggiordomo maggiore rese noto ai Ministri esteri che la "Reale Arciduchessa" aveva dato alla luce un'altra "Reale Arciduchessa." L'avviso fu dato per mezzo di una "schedola" recata in persona dal primo furiere Giovanni Ceccherini.
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Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 714 |
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