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      Terminata la funzione, fu restituita la bambina nello stesso ordine alla maggiordama maggiore, che la rimise sulla tavola dove fu rivestita, e le vennero messi "i brevi, ed una superba medaglia d'oro con catena simile."
      Fu dipoi cantato un solenne Te Deum "con scelta musica nelle due orchestre state erette nella sala." Durante il Te Deum, la piccola arciduchessa, con lo stesso ordine, fu riportata dalla mamma, che se la strinse al petto teneramente, potendone più il santo affetto di madre che l'etichetta di Corte.
      All'intonare del Te Deum fu eseguito lo sparo dell'artiglieria dal forte di Belvedere, e dopo dalla fortezza da Basso.
      Durante la cerimonia, rimasero presso la puerpera la maggiordama marchesa Teresa Rinuccini, la dama di compagnia, e la signora di camera Teresa Bonaini.
      Dopo il Te Deum i sovrani e l'arciduca Leopoldo tennero circolo per ricevere le congratulazioni dei Ministri esteri, delle cariche, delle autorità e dei componenti le due anticamere.
      Appena terminata la funzione del battesimo, partì subito per Verona il conte Guido Della Gherardesca, per recare alle Loro Maestà Imperiali la nuova del battesimo e quelle della salute della puerpera; ed il cavalier Lorenzo Montalvi. fu spedito alla Corte di Sassonia allo stesso oggetto.
      Nella sera i sovrani in gran gala andarono al teatro della Pergola, vagamente illuminato, e dove era stato ordinato il servizio delle guardie nobili. Il pubblico appena vide comparire in palco i Sovrani "fece quei triplicati viva" che ormai parevano di prammatica.


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Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 714

   





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