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      Per tutto ciò Carlo Alberto fu molto contento di partirsene da Firenze per andare in Spagna a raggiungere l'armata del principe d'Angoulème. Il principe che portava seco il conte Costa, e le persone del suo seguito, salutato il suocero alle tre pomeridiane del 27 marzo 1823, parti accompagnato fino a Livorno, donde doveva imbarcarsi, dall'arciduchessa Maria Teresa sua moglie.
      Maria Teresa, afflittissima di doversi separare dal marito che amava tanto, fece ritorno in Firenze alle quattro pomeridiane del dì 3 aprile insieme alla contessa Filippi che l'aveva accompagnata, e a due donne di servizio.
      Ferdinando III con tutta la corte venne apposta la sera dalla villa di Castello, non tanto per riabbracciar la figliuola, quanto per divagarla, e le condusse al teatro del Cocomero, all'accademia data dalla celebre cantatrice Catelain, a benefizio del Reclusorio dei poveri.
      Indi a poco Maria Teresa co' figli tornò in Piemonte.
      Le cose frattanto in Corte e in Firenze procedevano con calma e con tranquillità; quello che era lecito di rimandare al domani non si faceva oggi, e fra il Sovrano e i sudditi felicissimi si trovavano così affiatati, che anco gli animi di coloro che non avevano veduto di buon occhio la restaurazione della monarchia Lorenese, andavano rappacificandosi con quella. Una delle principali cure di Ferdinando III era il bonificamento della Maremma; e spesso vi faceva delle gite per esaminare da sé stesso i lavori e sollecitarli. Ma il suo nobilissimo zelo e la sua lodevole preoccupazione gli dovevano riuscire fatali.


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Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 714

   





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