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      Il "battaglione" d'artiglieria era comandato da un tenente colonnello, direttore del materiale, che aveva ai suoi ordini un capitano aiutante maggiore; ed il treno era comandato da un tenente.
      Del battaglione dei granatieri ne era comandante un tenente colonnello, con un tenente aiutante maggiore.
      La fanteria composta di due reggimenti, "Real Ferdinando" il primo e "Real Leopoldo" il secondo; eran comandati ambedue da un colonnello; ed i tre battaglioni respettivamente dal tenente colonnello e da due maggiori.
      Gli aiutanti maggiori erano un capitano, due tenenti e un capitano quartiermastro.
      Nessuno però aveva il cavallo: nemmeno i generali, che passavan le riviste a piedi. I vecchi fiorentini solevan dire: "Uomo a cavallo sepoltura aperta." Un tenente colonnello comandava i cacciatori a cavallo "dragoni" con un capitano aiutante maggiore e un capitano quartiermastro.
      Nell'ordine gerarchico militare aveva la precedenza la R. Guardia del Corpo cioè le guardie nobili, che nelle parate avevano la giubba rossa, pettine e manopole di velluto nero; pantaloni bianchi di pelle e stivali verniciati, fin sopra il ginocchio, alla scudiera; la lucerna con le penne bianche, spalline e dragona d'oro. Nella bassa tenuta portavano la lucerna senza penne, uniforme bigia a giubbino, pantaloni gialli di pelle di dante e stivali.
      Dopo la Guardia del Corpo veniva la Guardia degli anziani con lucerna e pennacchio alto bianco e nero; giubba nera mostreggiata di bianco; pantaloni bianchi e ghette nere di panno, fino al ginocchio.


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Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 714

   





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