Gli altri posti, dove ci stavano dodici uomini, eran comandati da un tenente, che aveva il titolo di tenente castellano.
Questi guardacoste, più che il soldato facevano il servizio di polizia per i contrabbandieri - quando non facevano a mezzo con loro - e anche quello di posta, poiché portavano le lettere nei paesi prossimi alla loro residenza.
Da questi guardacoste il Governo aveva una quantità di notizie; da loro sapeva tutto. Ogni qualvolta accadeva un fatto singolare, il capoposto era obbligato di farne immediatamente rapporto; e fra i tanti rimasti celebri ve ne fu uno, del quale si racconta ne ridesse anche il Granduca. Quel rapporto informava di una grande burrasca scatenatasi nella nottata, e di un brigantino che dirigendosi con ogni sforzo verso terra si trovava in serio pericolo. Ma il torriere che ne faceva la relazione, concluse: "E benché gli abbia dati tutti i possibili aiuti col portavoce pure è naufragato!..."
Vi erano poi i "cannonieri guardacoste sedentari dell'Elba" divisi in quattro compagnie, il comando delle quali era affidato al Governatore dell'Elba.
Per quanto l'esercito della Toscana a que' tempi fosse un esercito minuscolo per la mancanza dell'artiglieria da campo, il successore di Ferdinando III, per avere ufficiali più istruiti fu indotto sulla proposta del generale Fortini a fondare l'Istituto dei cadetti, da cui si traevano gli ufficiali nella proporzione di due dai cadetti e uno dai sottufficiali. La caserma dei cadetti era in fortezza da Basso, ed ognuno di essi aveva la sua stanza.
| |
Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 714 |
|
|
Governo Granduca Elba Governatore Elba Toscana Ferdinando III Fortini Istituto Basso
|