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      Ed infatti, dopo pochi giorni di residenza a Milano, il Granduca se ne tornò a Firenze senza che il sistema del governo toscano fosse per subire nessun cambiamento.
      Questa prima prova vinta, accreditò il nuovo regnante nell'animo dei sudditi, i quali frattanto ebbero una nuova occasione di giubbilo vedendo ripetersi la fecondità della Granduchessa, sperando sempre che alla fine avrebbe dato in luce l'erede del trono. Ma tali speranze furon deluse; perché anche quella volta, l'augusta donna fece una bambina!
      Fra le prime istituzioni di Leopoldo II vi fu quella del "Corpo degl'Ingegneri," fatta con editto del 1° novembre 1825, chiamando a formare il Consiglio dirigente, i professori Giuliano Frullani, Giuseppe Del Rosso e Gaetano Giorgini.
      Questo Corpo degl'Ingegneri addetti alla manutenzione dei ponti e strade migliorò immensamente quel ramo di pubblico servizio: ma in "varii casi di complicate opere idrauliche, lasciò molto a desiderare non tanto per la buona volontà, quanto per difetto d'analogo insegnamento," vale a dire d'istruzione!
      Pare impossibile! questi benedetti ingegneri individualmente son fior di teste quadre; ma messi insieme fanno cose.... "che lascian molto a desiderare." Si vede che il troppo ingegno insieme cumulato opera prodigi, diciamo così, negativi.
      Una delle riforme vagheggiate da Leopoldo, sarebbe stata quella di introdurre la monetazione decimale e degli studi necessari aveva dato incarico al marchese Cosimo Ridolfi, direttore della Zecca "siccome una delle maggiori intelligenze economiche del paese.


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Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 714

   





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