Frattanto, il 27 luglio 1827, il professore Rosellini "valendosi della bontà del comm. Berlinghieri" indirizzò da Parigi a Leopoldo II una petizione annunziandogli al tempo stesso che egli il giorno seguente partirebbe per recarsi "ai piedi" di S. A. onde umiliarle "il progetto di un'associazione toscana alla spedizione letteraria in Egitto" sotto la direzione del professore Champollion.
La proposta "umiliata ai piedi" di Leopoldo II, incontrò il suo favore; e richiesto da lui il parere ai suoi ministri, questi ve lo infervorarono ancora di più, soggiungendo che trattandosi di un paese, l'Egitto, dove l'antico commercio toscano aveva tanto fiorito, poteva anche ora al commercio attuale offrire larghi vantaggi. Perciò i ministri trovarono "conveniente l'idea di associare un professore toscano a quella intrapresa letteraria." Quindi concludevano: "nessuno vi può essere più del Rosellini adattato, attesa la fiducia e la stima che Champollion gli accorda."
Il Consiglio propose altresì al Sovrano di associare alla Commissione un naturalista incaricato di raccogliere per i musei di storia naturale e per i giardini di botanica, "quelli oggetti dei quali mancassero; e che con leggerissima spesa potrebbero essere acquistati in Egitto."
Ed il naturalista prescelto fu il dotto Giuseppe Raddi, fiorentino, il quale nel 1817 era stato da Ferdinando III inviato al Brasile - in occasione che l'arciduchessa Leopoldina d'Austria andò sposa a Don Pedro I - con l'incarico di raccogliere oggetti zoologici, mineralogici e botanici, onde arricchire il Museo di Firenze.
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Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 714 |
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