Il Raddi tornò portando dal Brasile copiose ed importanti collezioni, fra le quali, degne di considerazione furono quelle "degli insetti, dei rettili, dei pesci non che un pregevolissimo erbario." La celebrità di questo modesto e valente scienziato, che in quel suo viaggio si era spinto in regioni da nessun altro fino allora esplorate, incontrando pericoli d'ogni specie e privazioni di ogni sorta, fu in patria perseguitato dall'invidia e dall'astio specialmente per opera "di un pio e nefando suo collega." E tanto fu perseguitato, che egli nel 1821 fu costretto a ritirarsi dal Museo di Fisica e Storia Naturale del quale era conservatore.
Ma dopo sei anni, i ministri di Leopoldo II vollero prenderne le difese e render giustizia al povero Raddi.
Nella relazione sulla spedizione letteraria d'Egitto, essi, dopo aver rammentata la utilità dell'opera del Raddi al Brasile dicevano, che essendo egli in quel momento senza impiego, ma zelantissimo per la scienza che professava per decoro della sua patria e di notoria celebrità fra i professori di storia naturale, avrebbe colto con trasporto quella nuova occasione di distinguersi. Ma la vera, completa soddisfazione data al Raddi, è contenuta in queste franche e leali parole dei ministri toscani: "Le cognizioni di quest'uomo, che ad una somma modestia unisce indefesso impegno per riuscire in tutto ciò che intraprende, e che ha sempre dimostrato il più lodevole disinteresse, potrebbero essere in molte circostanze proficue alle stesse ricerche che Champollion e i suoi compagni si propongono di fare.
| |
Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 714 |
|
|
Raddi Brasile Museo Fisica Storia Naturale Leopoldo II Raddi Egitto Raddi Brasile Raddi Champollion
|