Circa un anno dopo, però, essendo le relazioni francesi con l'Egitto avviate ad una pacifica soluzione, fu permesso allo Champollion ed al Rosellini di potere effettuare il loro desiderato viaggio. Ed infatti, ambedue gli illustri scienziati ed i loro compagni, imbarcatisi sulla corvetta da guerra l'Egle, salparono da Tolone il 31 luglio 1828, ed il 18 agosto sbarcarono ad Alessandria.
Durante la loro permanenza in Egitto, gli scienziati toscani fecero copiose raccolte pregevolissime di disegni, di scritture e di "rari monumenti." Il Raddi, in particolar modo, fece "doviziosa incetta di mammiferi, uccelli, rettili, pesci, molluschi, piante, minerali e rocce, che arricchirono notabilmente i Musei di Pisa e di Firenze." Ma la sventura lo colpì lontano dalla famiglia e dalla patria.
Sfortunato quanto abile ed indefesso indagatore delle leggi della natura, per l'animo suo infaticabile e per l'inclemenza dell'estraneo cielo, riportò fiere lesioni nella salute. Egli si separò dai compagni per anticipare di qualche poco il suo ritorno in Toscana. Ma l'avverso destino anche quella estrema consolazione volle negargli; e giunto a Rodi miseramente vi morì il 6 settembre 1829. Gli oggetti da lui raccolti furono inviati in Toscana dai consoli di Sardegna e d'Austria in quell'isola. Alla sua prematura fine aveva anche contribuito il dolore della morte del suo addetto G. Galastri, morto qualche mese innanzi, mentre faceva ritorno in Europa.
Il dottore Alessandro Ricci poi, che doveva essere il medico dei suoi compagni, per la morsicatura di uno scorpione a Tebe, rimase paralizzato; e dopo due anni di una infelicissima vita anch'egli morì.
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Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 714 |
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