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      In cinque anni quella provincia diventerebbe un emporio di tutte le ricchezze del regno, e di molte dei regni confinanti, specialmente se avesse un porto di mare.
      Nell'applicazione di queste massime, di queste larghe vedute d'un uomo di genio, starebbe forse, e senza forse, anche ora, la risoluzione di tante questioni e di tanti problemi che i governi di tutti i paesi guidati da idee che non sapremmo come qualificare, non son mai stati buoni a risolvere ed hanno impoverito i paesi. Soltanto quando la gente tumultua perché ha fame, ricorrono allo improvvido mezzo di inventare lavori ed opere pubbliche, che aggravano più che mai le popolazioni, ingrassando invece gli intraprenditori di quei lavori, che dopo pochi anni non son che un ammasso di macerie. Forse ciò si permette per continuare a dar lavoro alle masse, ed impinguar sempre più gl'ingordi speculatori, che così facilmente arricchiti vanno poi a mano a mano formando le future aristocrazie! E questo è il rimedio!
      Un esempio privato di bonificamento era venuto fin dal 1780 dal conte Cammillo della Gherardesca, per la sua tenuta di Bolgheri, distante sessanta o settantacinque chilometri da Pisa, e circa sette dal mare, sulla sponda sinistra della Cecina. Per liberare quella vasta tenuta dalle acque stagnanti e limacciose che rendevano improduttivo il terreno e pestifera l'aria, il matematico Padre Ximenes suggerì al conte Della Gherardesca l'apertura di quella larga fossa che dal nome del proprietario fu perciò detta Cammilla, la quale procurò subito il prosciugamento dei terreni tra Bolgheri, Bibbona ed il mare.


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Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 714

   





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