Questo felice resultato che convertì i più increduli, fanatizzò gli abitanti di Bibbona, che nel bonificamento di quelle terre videro la loro fortuna avvenire; perciò domandarono d'entrare a parte del benefizio, sobbarcandosi alla quota delle spese. "Ed i Gherardesca anziché lasciarsi governare da quel perverso egoismo che fa dell'uomo il peggior nemico dell'uomo, si compiacquero ammetterli ad usufruire delle proprie comodità."
A meritato titolo di lode vanno registrati questi nobili atti di quei vecchi signori toscani, - sebbene pochi, ma in compenso infinitamente liberali e veramente nobili - i quali avevano idee umanitarie così vaste, e non sdegnavano di farne compartecipi gl'infelici abitanti di quelle terre che fino allora parevano maledette. Ecco il beninteso sollievo alle masse, che hanno diritto di vivere!
Il figlio del conte Cammillo, Guido Della Gherardesca, volle con gli anni continuare la benefica opera del padre; ma il parere discorde di ingegneri, di periti e d'idraulici, fece sì che egli fosse costretto a mandarli tutti a far benedire e sospendere l'esecuzione del suo progetto.
Però, quello che riusciva difficile, anzi quasi impossibile a tanti barbassori, a tanti periti senza perizia, a tanti ingegneri senza ingegno - come pur troppo anch' oggi ne esistono e si fanno sentire col loro urlare ai quattro venti l'abilità che non hanno - riuscì facile senza tanto strepito e senza tanta boria, ad un uomo oscuro e modesto che tutt'altro aveva studiato in vita sua che l'idraulica e l'ingegneria.
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Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 714 |
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Bibbona Gherardesca Cammillo Guido Della Gherardesca
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