Questi promotori raccolsero assai denaro per pubblica sottoscrizione; e i preparativi delle feste procedevano alacremente, poiché si voleva fare una dimostrazione solennissima e significativa. Si sentiva proprio che ci si avvicinava al'31.
Fu pensato perfino di erigere ad eterna memoria del fatto una colonna, da collocarsi sulla strada bolognese a tre miglia di distanza dalla porta a San Gallo, con una iscrizione dettata da Pietro Giordani, esule glorioso che aveva trovata cortese ospitalità in Firenze.
Il marchese Ridolfi, a nome anche degli altri promotori, con lettera del 30 settembre rimetteva al Governo il richiesto progetto della festa per ottenerne l'approvazione.
Il 1° del mese di ottobre il Consigliere di Stato Cempini rispondeva al Ridolfi che trattandosi di dimostrazioni di gioia da darsi da una particolare società di privati, l'I. e R. Governo non credeva doverne prendere special cognizione, se non in quanto poteva interessare il buon ordine o aver qualche rapporto con il pubblico servizio. Ma siccome le idee svolte nel progetto non potevano pregiudicare né all'una né all'altra cosa, "così l ' I. e R. Governo non aveva nulla da opporvi." Soltanto, per ciò che risguardava la iscrizione da scolpirsi nella colonna occorreva riportare l'approvazione sovrana.
Fu inoltre approvata la coniazione di una medaglia commemorativa da offrirsi al principe, ed una a tutti i sottoscrittori.
Cosicché ogni cosa pareva sistemata, e null'altro mancava che di conoscere il giorno preciso dell'arrivo del principe per dimostrargli la letizia dei sudditi; ma a un tratto, senza sapere né il perché né il per come, il governo proibì la festa che prometteva di riuscir solennissima e degna dei promotori e di Firenze.
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Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 714 |
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