Dichiaro ora a Lei, signor Principe, che il suo Sovrano non poteva scegliere personaggio più adatto di Lei ad adempiere all'incombenza che Le è stata affidata, essendomi ben note le virtù e le eminenti qualità che l'adornano, e per le quali ha tanto meritata la stima e la fiducia dello stesso suo Sovrano."
Questo complimento era stato rivolto sinceramente a Don Tommaso Corsini anche dal Re Francesco e dalla Regina sua madre.
Compiuta così la cerimonia della domanda officiale, non s'aspettò altro che l'arrivo a Napoli di Leopoldo II. Già da qualche giorno erano partiti alla volta di Firenze il principe e la principessa di Salerno, che vi arrivarono il 20 maggio, incontrati fuori di Porta a Pinti dal Granduca stesso e dalla matrigna - già sua cognata e.... suocera - granduchessa Maria Ferdinanda.
Il principe e la principessa, furono ospitati a Palazzo Pitti; e dopo aver visitata la città e le gallerie di cui si mostrarono entusiasti, ripartirono il 23 maggio, precedendo di un giorno il Granduca, che partì pure per Napoli accompagnato dal gran ciambellano marchese Lodovico Incontri, dal brigadiere Sproni, dal cavaliere Antonio Montalvi, dal segretario Giannetti, dal commesso Bitthauser, dal prof. Paolo Scavi, dall'ingegnere Silvestri, dal pittore Angiolini, dal cameriere Nasi, e dal furiere Salvadori.
La partenza ebbe luogo in cinque carrozze di posta; e la carrozza di cucina si era avviata un giorno avanti con Marco Santini primo confetturiere, Leopoldo Gambacorti cuoco, Leopoldo Gargaruti garzone di confetturiere, ed il pulitore di cucina, Mariotti.
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Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 714 |
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