Andati a palazzo, i Sovrani ricevettero le cariche cittadine; e alle sette, dopo pranzo, andarono ad assistere alla corsa dei cavalli col fantino, nel nuovo "Viale dell'Acquedotto": quindi si portarono a vedere il tempio ebraico, ed alle dieci assistettero alla festa da ballo data in loro onore dalla città, nella Gran Conserva, vulgo Cisternone, rimanendovi fino al tocco dopo mezzanotte.
Dopo essersi trattenuti tutta una giornata a Livorno, il dì 16 giugno alle due pomeridiane gli augusti sposi partirono per le Cascine nuove di Pisa, ove arrivarono verso le tre e mezzo, ricevuti dal Governatore.
Per acquistare tempo, fu anticipato il pranzo, che fu servito alle quattro, dopo il quale i Sovrani continuarono la via crucis dei divertimenti officiali, cominciando da un trattenimento campestre dato in loro onore dalla R. Amministrazione delle Cascine, e consistente nella mostra "delle diverse razze che col migliore ordine passarono davanti alle finestrine della Palazzina, dove i Sovrani stavano affacciati."
Quindi fu fatta una curiosissima corsa di cammelli con fantino, e dopo furon messi in libertà una quantità di daini "che a bella posta erano stati per qualche giorno rinserrati: finalmente chiuse il divertimento la così detta caccia del toro."
Dopo questo primo saggio di feste, il Granduca e la Granduchessa si disposero a fare l'ingresso in Pisa entrandovi la sera alle nove per la Porta Santa Maria, facendo il giro di tutta la città per godere l'illuminazione fino alle undici, ora in cui smontarono alla R. Residenza, per entrare in barca onde percorrere l'Arno fino alla mezzanotte per godere anche la luminara.
| |
Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 714 |
|
|
Sovrani Acquedotto Gran Conserva Cisternone Livorno Cascine Pisa Governatore Sovrani Amministrazione Cascine Palazzina Sovrani Granduca Granduchessa Pisa Porta Santa Maria Residenza Arno
|