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      Quando pioveva, tutti quei contadini andavano sotto i loggiati, come vi andavano anche nelle belle giornate, per contare i quattrini riscossi delle vendite fatte.
      Più d'una volta però il Commissario del quartiere di Santa Croce ebbe a richiamare l'attenzione del Magistrato, per procurare un migliore ordinamento al mercato settimanale di fuori della Porta alla Croce "onde, regolarizzando nel medesimo la situazione delle Merci, evitare l'ingombro nelle pubbliche vie che vi traversano, e particolarmente nella Regia Aretina, ove non di rado avveniva che le carrozze, in corso di posta, fossero forzate per lungo tempo a trattenersi prima di entrare in città."
      L'altra specialità della Porta alla Croce erano gli stabbioli dei maiali tanto da Via Frusa che da quest'altra parte, vicino alle stalle ed al pozzo detti "del Vanni."
      Quelli stabbioli, ai quali era annesso un magazzino e due stanze, erano di proprietà del Comune e servivano per portarvi i maiali e per la loro pesatura - che si faceva con le stadere posate su due grandi capre di legno - nei mercati che si facevano.
      Tanto gli stabbioli che le due stanze e il magazzino, con tutti i mobili ed utensili ivi esistenti, di tre in tre anni, si affittavano all'incanto, sulla somma di cinquecento lire toscane, al maggiore offerente. Lì presso c'era una casa con un piccolo loggiato, sotto il quale stava un pubblico computista con un tavolino a fare i conteggi, e verificare le contrattazioni, perché non nascessero imbrogli.
      Negli stabbioli si ammazzavano pubblicamente i maiali; gli strilli acuti di quelle bestie si sentivano da lontano, e molta gente del popolo andava con delle grandi pentole a comprare quel sangue caldo per fare i cosiddetti roventini, una delle ghiottonerie della bassa gente; che li mangiava bell'e fatti anche li in piazza da alcuni che col fornello e la padella li cuocevano, vendendoli a un quattrin l'uno e spruzzandoci sopra - senza aumento di spesa - un pugnello di cacio di Roma.


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Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 714

   





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