Dalla Porta San Frediano le mura andavano fino al Torrino di Santa Rosa e proseguivano lungo l'Arno fino al ponte alla Carraia: ma quasi difaccia al Tiratoio presso Cestello c'era una casa dove stava una guardia per impedire che i barcaioli ed i passeggieri non muniti di permesso risalissero la pescaia per commettere dei frodi.
Al termine delle mura e della spalletta del ponte esisteva un chiesino, nel quale si diceva messa tutte le feste. Sopra il piccolo altare eravi una Madonna, per devozione alla quale, la bellissima e famosa Beppa, fioraia, che nata nei primi anni del secolo visse fin dopo il 1870, vi lasciava ogni giorno un mazzo di fiori. Costei abitava a Monticelli; e quando la mattina passava dalla Porta San Frediano; regalava un fiore a tutti gli impiegati, dicendo col suo sorriso bonario, non essendo punto orgogliosa della sua bellezza: "Ecco, bambini, tenetene di conto." Essa era nota per la semplicità elegante del suo vestire, che contrastava col cappellone bianco di paglia e con lo sciallino corto che portava sempre.
La Beppa, che era moglie di un giardiniere di Boboli, aveva passo libero a'Pitti, dove andava a portare i fiori: e le linguaccie, che a Firenze direbbero male anche di Cristo, dicevano che fosse nelle grazie di Leopoldo II: è un fatto però che era la prediletta di tutta l'aristocrazia, ed ebbe sempre l'abilità di non far geloso nessuno!
Le Porte della città si chiudevano tanto d'estate che d'inverno all' un'ora di notte; e la chiusura veniva annunziata da un cosiddetto fa-servizi, un ragazzo, figlio di qualche impiegato delle porte, che cominciava a far la sua carriera da quell'umile grado.
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Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 714 |
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