Non era raro il caso che dal rapporto del cassiere, resultando trattarsi d'un prepotente, andassero i birri a prenderlo e portarlo dinanzi al Commissario del quartiere, per render conto del suo operato, conducendolo poi alle Stinche senza neanche avvisare a casa, per quel tempo che il Commissario medesimo ordinava.
E così le cose si sbrigavano parecchio alla svelta, per citazione direttissima, come si direbbe oggi, ed uno sapeva subito di che morte doveva morire in meno d' un'ora, non spendendo né in carta bollata né in avvocati.
Una delle curiosità delle porte, erano i contrabbandi che si tentavano. Frodar l'erario è un guaio antico; ma a que' tempi il passar la roba senza pagare, era una soddisfazione ed un'industria insieme. Vi erano delle famiglie che, su questa ci campavano comodamente.
Alcune donnicciuole si guadagnavano una discreta giornata, passando i prosciutti, che Dio ci liberi nascondevano sotto le sottane, e ricevevano mezzo paolo per ciascuno da coloro per conto dei quali li passavano. Oltre ai prosciutti, non c'era giorno che non passassero carne, salsiccie e tutto quanto con quel prosaico mezzo della sottana si poteva nascondere. Ma i gabellini, che le conoscevano, spesso ne coglievano qualcuna in fallo, e allora quelle donne perdevano ogni cosa.
Le più accorte però, quando vedevan la marina torba, si gingillavano di fuori presso la porta, figurando dì chiacchierare svagolate, con questo e con quello, aspettando il momento buono di potere sgusciare inosservate tra barroccio e barroccio e il tiro era fatto.
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Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 714 |
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Commissario Stinche Commissario Dio
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