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      Da questo Chiappini si vuole che discendesse Luigi Filippo d'Orléans!
      Lo sconcio più grave era quello della Piazza di Santa Croce, ove dai conciatori si faceva la distesa delle pelli su degli stecconi per asciugarle, "che tramandavano pestifere esalazioni pregiudicevoli alla pubblica salute." E non c'è da stentare a crederlo! Mal per quanto contro quella pestilenziale distesa protestassero e reclamassero gli abitanti della Piazza di Santa Croce fino dal 1783, e che la Comunità trasmettesse i loro reclami al Commissario del quartiere, le pelli si tornavano di quando in quando a distendere, come per tastare il terreno onde tentare di rimetter l'uso.
      La pulizia delle strade, finché poi non fu data in appalto, si faceva dai forzati, che con la catena al fianco, legati a coppia, spazzavano le vie, recando tristezza e molestia col rumore delle loro catene.
      Molti che da lontano sentivano il suono fesso delle catene cambiavano strada per non vedere quei disgraziati. Essi si distinguevano dal colore dell'abito: i gialli erano condannati a vita ed i rossi a tempo. Erano vestiti con la più grande e ripugnante ostentazione del disprezzo. Avevano la camicia di canapa rozza e grossa come la roba da balle. La giacchetta era di lana, tagliata senza garbo né grazia, che non tornava loro a modo né a verso; e i pantaloni larghi, goffi e corti, che arrivavano poco più giù del ginocchio. Non portavano mai calze ed avevan certe scarpacce grosse, o troppo larghe o troppo strette, che li storpiavano.


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Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 714

   





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