Il Magistrato nell'adunanza del 9 luglio seguente "dopo aver lungamente trattato della materia" deliberò di affidare interamente la direzione e soprintendenza di tutti i lavori "al signor De Cambray Digny, Direttore dello scrittoio delle RR. Fabbriche, con amplissima facoltà al medesimo di eleggere e destinare per la esecuzione di fatto di detti lavori, quelle persone che fossero da esso giudicate più capaci ed idonee." Frattanto incaricava l'ingegnere Pietro Municchi della stima dei fondi da acquistarsi dalla Comunità.
Il signor De Cambray Digny affìdò l'opera dell'abbellimento di quel tratto del Lungarno di Santa Trinita, mercè la demolizione dell'arco, all'architetto Cacialli, il quale alla sua volta si valse dell'opera dell'architetto Gaetano Baccani, che si era oramai assicurata la fama di artista valente.
Quando il lavoro fu condotto quasi a termine, il Direttore delle RR. Fabbriche, invitò il granduca Ferdinando III a vedere per il primo, il nuovo aspetto che prendeva quel pezzo del Lungarno. Il Granduca accettato l'invito vi si recò, ed entrato nella paracinta, dove fu ricevuto dagli architetti Digny, Cacialli e Baccani, fu dato ordine al pontaio soprannominato Cinci di togliere il legname di un ponte all'altezza d'uomo. Il Cinci però, impressionato dalla presenza del Sovrano, per quanto questi cercasse di dar poca soggezione, mentre stava chinato per sfilare un'asse voltando le spalle al Granduca, scivolandogli un piede poco mancò che non cadesse all'indietro. Ferdinando III fu pronto a sostenerlo con una mano, per l'appunto in quella parte della persona che minacciava di mettere a sedere in terra il Cinci.
| |
Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 714 |
|
|
Magistrato De Cambray Digny Direttore Pietro Municchi Comunità De Cambray Digny Lungarno Santa Trinita Cacialli Gaetano Baccani Direttore Ferdinando III Lungarno Granduca Digny Cacialli Baccani Cinci Cinci Sovrano Granduca Cinci Ferdinando III
|