Cotesto punto si chiamava i trapani, perché sotto le fìnestre terrene del fianco dello stabile che oggi traverserebbe il Lungarno e che si univa al ponte, avendo la facciata in Borgognissanti, vi era scolpito un trapano.
Le case di Borgognissanti, dalla parte dell'Arno, fino alla piazza, avevano tutte il giardino dal quale si scendeva nel fiume. Una di queste era la Locanda d'Italia dove alloggiò la bellissima imperatrice Olga di Russia, eletta anima d'artista, che rimase entusiasta di Firenze. Avendo essa sentito più volte parlare della famosa luminara di Pisa, ed espresso il desiderio di vederla, quando l'anno dipoi tornò a Firenze, per ordine del Granduca le fu fatto un simulacro di tale illuminazione dalla parte opposta dell'Arno fino alla Sardigna, con le biancherie venute da Pisa. Queste biancherie erano i prospetti di legno che si metteva sulla facciata delle case, a disegno architettonico e illuminate a bicchierini - si dicevan biancherie, perché quei telai eran tinti di bianco. L'Imperatrice si trattenne nel giardino fino a notte inoltrata, tanto le piacque la festa, e non poté fare a meno di andare a Pitti la mattina dopo, a ringraziare la Corte dello spettacolo dato in suo onore.
In questa circostanza non mancò lo spirito salace dei fiorentini nel cantare il seguente sgarbato stornello:
Fior di gramigna:
Per onorare una regal carogna,
S'è fatta una gran festa alla Sardigna.
L'imperatrice Olga fu invitata a pranzo dai Sovrani; e per quanto fosse abituata alla opulenta ricchezza della Corte russa, pur non ostante rimase stupita nel vedere lo sfarzo dei vasellami medicei, opera di Benvenuto Cellini, e di altri insigni artefici, che nessuna Corte al mondo poteva mostrare.
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Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 714 |
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