Tanta fu la riconoscenza che ebbero coloro che vennero salvati dalla cavolaia, che dopo la sua morte stabilirono che le fosse ogni anno celebrato un uffizio in suo suffragio: e la campana che dalla sera d'Ognissanti fino all'ultimo giorno di carnevale, suona anch'oggi le tre ore di notte, si disse la campana della Cavolaia, perché quella era l'ora in cui ebbe luogo, secondo alcuni, la festa fatale. La leggenda su riferita, piuttosto che a Totila v'ha chi l'attribuisce al Duca d'Atene e a' suoi tempi.
Dalla Via tra' Ferravecchi fino agli Strozzi, e Via de' Pescioni dietro il palazzo Corsi, era sempre Mercato, e la strada era ingombra dì banchi, di deschi di macellari, di ceste d'ortolani, di fornelli di friggitori.
D'estate le strade di tutto quel quadrato del centro della città che costituivano il Mercato, era coperto di tende d'ogni colore, d'incerati gialli, di pezzi di traliccio e di stoie, in una confusione straordinaria di colori, di fogge e di toppe, da stancare qualunque immaginazione e da far disperare qualunque artista avesse voluto riprodurre il quadro strano, singolarissimo, pieno di vita, di movimento e di colore locale.
Ritornando in su per Via tra' Ferravecchi, si trovava il Canto de' Diavoli dov'era il palazzo Vecchietti, opera di Giambologna, del quale pure era il piccolo satiro in bronzo che serviva di portabandiera sull'angolo del palazzo stesso, e che ora si conserva nel Museo Nazionale. Quindi la chiesa di San Pierino, ossia di San Pier Buonconsiglio, che aveva sulla facciata la magnifica lunetta storiata dei Della Robbia una vera meraviglia d'arte, che si ammira nel citato Museo.
| |
Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 714 |
|
|
Ognissanti Cavolaia Totila Duca Atene Ferravecchi Strozzi Pescioni Corsi Mercato Mercato Ferravecchi Canto Diavoli Vecchietti Giambologna Museo Nazionale San Pierino San Pier Buonconsiglio Della Robbia Museo
|