Poiché la cimasa dei trogoli era fatta a pendìo, il lavatoio diventava spesso il ritrovo dei ragazzi che vi andavano a giuocare a soffino, facendo rivoltare dalla parte dell'arme i quattrini messi sulla pietra; a chi non riusciva col soffio di rivoltar la crazia o il quattrino perdeva, e quando giuocavano a cappelletto con le crazie d'argento, fini come veli di cipolla, e che da una parte avevano lo stemma de' Medici, dicevano fare a palle e santi.
Questo, come Piazza della Signoria, dinanzi ai casotti dei burattini o ai carrozzoni dei ciarlatani, era il punto più sicuro ove le mamme e i padroni di bottega che non vedevan tornare i ragazzi mandati fuori per qualche servizio, potevano rintracciarli. Perciò anche da Via de' Lavatoi non era raro vedere il maestro - o principale - scapaccionare il ragazzo dimenticone, e portarlo via di lì, trascinandolo seco per un orecchio.
Il chiacchierìo e anche il baccano che in certi giorni c'era a' lavatoi, si sentiva dalle strade vicine. Si udivan le più grasse risate, per qualche lazzo o qualche burletta fatta; e si confondevano con un effetto curioso con le stoffe fradice, battute ripetutamente sulla cimasa del trogolo, facendo quel rumore particolare che nell'inverno pareva diaccio, e faceva venire i brividi.
I tintori che mandavano a lavare le stoffe al lavatoio delle Stinche, avevano le loro antiche botteghe in Via Cornacchíaia, Via de' Vagellai, Via de' Saponai, Via Mosca, e Piazza delle Travi, dov'era il tiratoio. La seta però andavano a lavarla ai lavatoi di Via delle Torricelle, ora del Corso dei Tintori, passata la caserma dei dragoni, che sull'architrave aveva lo stemma dell'Arte della Lana.
| |
Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 714 |
|
|
Medici Piazza Signoria Lavatoi Stinche Via Cornacchíaia Vagellai Saponai Via Mosca Piazza Travi Torricelle Corso Tintori Arte Lana
|