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Nei drammi o nelle commedie quando veniva l'amoroso che faceva lo svenevole, o il caratterista a fare il buffone, si sentiva a un tratto qualcuno che diceva: - "Ch' ha egli fatto i' sor ammiccino!..." - all'amoroso. Oppure, al caratterista: - Dice bene Telempio. - 0 anche: - Brao suzzacchera!... - e via di questo passo.
Se si dava lo spettacolo della lotta poi, era un continuo smuoversi seguendone tutte le fasi. La platea pareva un campo di grano mosso dal vento.
Al tocco dopo la mezzanotte, tutto quel becerume se ne tornava a casa, ripetendo strada facendo gli avvenimenti della serata e discutendo i delitti visti commettere, le ingiustizie subėte dagl'innocenti, appassionandocisi come se si dicesse proprio sul serio.
Un genere press'a poco come la Quarconia era il teatro Goldoni, sebbene frequentato anche da qualche persona educata, molestata perō dai trippai, dagli spazzaturai e dai beceri, onore di Gusciana e dei Camaldoli!
Il teatro Goldoni non si apriva che di carnevale e vi si rappresentavano quasi sempre opere in musica con cantanti.... da quel teatro!
Erano celebri i cosiddetti veglioncini del teatro Goldoni, che avevan luogo tutti i sabati di carnevale, e anche nelle ultime domeniche. Quei veglioncini riuscivano affollatissimi, ma di qual folla! Accadeva sempre qualche cosa.
Quel pubblico, sussurrone, provocante, pareva il padrone del teatro; e quando vi capitava, per sbaglio, qualche persona per bene, era sicuro d'esser molestato con atti e scherzi cosė villani, che provocavano questioni e disordini, con reciproco scambio di ceffoni, pugni e, occorrendo, anche di bastonate non essendo il coltello divenuto ancora di moda.
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Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 714 |
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Telempio Quarconia Goldoni Gusciana Camaldoli Goldoni Goldoni
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