Fra i personaggi rappresentati dai "primi ballerini serii" e dagli altri, che diremo faceti, erano da notarsi un solitario - non si sa di qual valore - damigelle, ninfe, amorini e guerrieri. La scena si svolgeva nell'accampamento dei Crociati, in un luogo remoto, in un' isola deliziosa, nella reggia d'Armida, in una grotta e finalmente nel giardino di Armida stessa, la quale, disperata, distrugge tutti i suoi incanti ed è portata via dai demonii con grande sollievo del pubblico, molti del quale però, ed i più parrucconi, prendevan sul serio certe scempiataggini, che oggi non si sopporterebbero neppure a sentirle dire dai ragazzi.
Teodoro "melodramma eroico per musica," era del maestro Stefano Pavesi; e la poesia di Gaetano Rossi, che faceva cominciare l'opera con "un coro di Cacichi, che fanno la loro preghiera mattutina al Sole" dicendo:
Splendi ridente e vivido,
Lume del mondo intero,
Nume di questo impero,
Padre dei nostri re!
Ai quali Cacichi, Palmore, padre di Anaide, vergine del Sole risponde:
Cogliete, o vergini,
I più bei fiori,
Natura spoglisiDei suoi tesori!
E basta così.
Il dramma giocoso per musica intitolato: Piglia il mondo come viene mandò in solluchero S. A. I. e R., la Corte ed il pubblico della Pergola, quando fu rappresentato per la prima volta nel 1826. La musica era del maestro Giuseppe Persiani, e la scena si fingeva, argutamente, nel castello di Falananna!...
In quei tempi beati, mentre la polizia credendo di vedere il pelo nell'uovo, teneva d'occhio qualche liberale innocuo, lasciò anche dopo, cioè quando Leopoldo II cominciò a pencolare, rappresentare impunemente quel dramma del Piglia il mondo come viene che pareva tale e quale una satira contro l' "ottimo Sovrano," celato sotto le spoglie del protagonista "Ser Bartolommeo speziale, Sindaco della Comunità," che a un certo punto esclama:
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Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 714 |
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