La spesa che la Comunità pagava per questo servizio e per quello del passeggio delle maschere sotto gli Uffizi, era sempre di oltre 900 lire toscane.
Da Badia e da San Gaetano stava fermo un ufficiale con un tamburo e un piffero; e finito il corso, la truppa si raccoglieva strada facendo, venendo in giù dalla Piazza di Santa Croce e riunendosi in Piazza delle Cipolle. Quivi si formava un circolo, e dal capitano venivan chiamati i capoposti comandati ai teatri; e lì negli orecchi, come un mistero tremendo, si dava loro la parola d'ordine e al capoposto si consegnava in un plico, che si metteva in petto. Quindi, il Comandante rimandava tutti ai loro posti, perché prendessero ciascuno i suoi uomini; e dopo, via via, teatro per teatro, ogni drappello veniva chiamato e partiva per la sua destinazione, come se andasse a difendere l'integrità dello Stato. Il resto dei soldati tornava in Fortezza.
Gli Ufficiali di Piazza avevan tanta pratica nel regolare i corsi, che raramente avveniva uno strappo, o che una fila rimanesse ferma. Per dirigere e regolare un corso, ci mettevano un impegno straordinario, un amor proprio incredibile, come se fossero stati sul campo di battaglia, tanto più che non correvan nessun pericolo pavoneggiandosi tra la folla come tanti generali d'armata. Se qualche cocchiere non. stava agli ordini e voleva o attraversare, o tornare indietro, l'Ufficiale di Piazza lo dichiarava in arresto, lo faceva uscire dal corso ed accompagnare al Comando, dal dragone che ogni ufficiale aveva ai suoi ordini, per render conto della prepotenza usata.
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Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 714 |
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