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      Questa chiesetta o oratorio fu fatto fabbricare dalla principessa Cristina di Lorena per voto fatto, imperciocché essendo tutti i reali principi travagliati da ostinata tosse, né valendo i rimedi umani, ricorse all'aiuto Divino, e promise a questa Immagine di fabbricare una chiesa a di Lei onore; ottenuta la grazia non gabbò il santo, ma adempié la promessa, e la fece fabbricare restandovi la denominazione di "Madonna della Tosse."
      La fiera della Porta al Prato sebbene non fosse onorata dalla presenza del Monarca, tuttavia era molto frequentata, non essendoci allora altro svago; a meno che uno non preferisse d'andare a fare una girata per le mura o lungo il Mugnone per pigliar più aria e divertirsi di più, perché non era difficile incontrarsi in qualche coppia di innamorati che avevan per la testa tutt'altro che le nocciuole.
      La fiera più caratteristica della quaresima, era quella della Porta Romana, detta dei Contratti.
      Il concorso della gente era da Via de' Serragli e da Borgo Romana. Non era però soltanto per goder della fiera, che il popolino specialmente accorreva alla Porta Romana. Una delle ragioni principali era quella che nessuno in quel giorno specialmente quelli di qua d'Arno, voleva mancare d'andare a vedere Pierino dai Mori; una statua di terra cotta posta sopra un muro del giardino di Boffi, e che rappresenta un bardotto, che sorride stupidamente, ed a cui in quel giorno mettono in mano una padella, perché figuri che faccia le frittelle.
      Dopo aver veduto Pierino, tutta la gente proseguiva verso la Porta per andare al Poggio Imperiale, il vero scopo della passeggiata.


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Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 714

   





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