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      Terminata la messa, tornava al Duomo il solo baldacchino seguìto dal Magistrato civico e dalla truppa, prendendo la strada più corta, cioè Via de' Banchi e Via de' Cerretani. Giunti in chiesa, i Signori Priori ricevevano "la santa benedizione, e restando licenziati" andavano nelle stanze del Bigallo a spogliarsi.
      Si può dire che con la processione finisse quasi la festa del Corpus Domini, poiché prescindendo dal suo carattere sacro, era altresì il sollazzo desiderato, specialmente dalle mamme e dalle ragazze, che aspettavan quel giorno per rinnuovare il vestito da estate, ed i ragazzi la bluse di seta cruda con la cigna di pelle lustra che li stringeva alla vita.
      Gli uomini eleganti si vestivan d'anchina, e i più vecchi col soprabito con un gran baverone con la sottana larga a gala, e sottoveste e pantaloni bianchi.
      Le tessitore e le ciane di San Lorenzo e de' Camaldoli giravano esse pure per lo stradale con gli scialli bianchi di crespo, tutte ingioiate, che parevan cariche di voti come madonne miracolose, o altrettante vetrine del Ponte Vecchio.
      Tutta quella gente godeva di passeggiare, finita la processione, lungo lo stradale dove per tutto il giorno rimaneva la fiorita che mandava un odore speciale, fra il soave e l'amaro, affatto caratteristico. Dopo la processione i caffè si empivano d'intere famiglie che andavano per vecchia tradizione a prendere la cioccolata e latte - detta la bianca - col pane imburrato.
      Per molti anni il gobbo Martelloni, della cura di Santa Lucia de' Magnoli in Via de' Bardi, portava i ragazzi della sua squadra di Sanfirenzini - essendo uno dei maestri - alla processione del Corpus Domini; e verso le dieci, li menava sul prato detto del Barone del Nero annesso al palazzo Torrigiani, che rispondeva sull'Arno; e qui dava ad ognuno un pantondo gravido per colazione, senza però dar loro bere: perché se facevan un chiasso indiavolato a mangiar solamente, c'era da figurarsi quel che avrebbero fatto se avessero bevuto del vino!


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Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 714

   





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