La processione di Santa Felicita, che era la parrocchia del Granduca, aveva un'impronta e un carattere quasi officiale ed aristocratico. Vi prendeva parte, per ordine del "Real Sovrano," tutta la sua Servitų e il corpo degli Anziani che interveniva in parata di gala. Dopo di essi venivano i camerazzi, gli impiegati della Dispensa, ed i cantinieri, tutti in uniforme a falde colore amaranto, con pistagna, manopole e scudo dietro sotto la vita, tutto ricamato a fogliami d'argento: calzoni bianchi corti, scarpe con fibbie d'argento, lucerna e spadino. Dopo di essi, gli staffieri in livrea di gala, tutti col torcetto in mano.
Questa processione usciva di chiesa, e passando il Ponte Vecchio prendeva per Via degli Archibusieri, entrava sotto gli Uffizi, traversava Piazza del Granduca, e per Vacchereccia, Via Por Santa Maria, il Ponte Vecchio di nuovo, Borgo Sant' Jacopo, Via Maggio, lo sdrucciolo de'Pitti, saliva su al Palazzo entrando dalla porta di mezzo. Nell'atrio del palazzo era composto un meraviglioso tappeto di fiori rarissimi, messi a disegno ed eseguito dai giardinieri di Boboli. La processione girava dalla Meridiana e uscendo dal giardino tornava in chiesa.
Per tutte le strade dalle quali passava, c'eran tappeti bellissimi e di varii colori alle finestre, e gran copia di fiorita per terra; le botteghe eran tutte parate come altrettante chiese. L'addobbo pių ricco delle botteghe e la maggior copia di fiorita, era in Via Vacchereccia e in Via Por Santa Maria dove c'erano i pių bei negozi, che se li vedessimo oggi, parrebbe d'essere in un paese di campagna.
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Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 714 |
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