Mentre la Signoria era in ringhiera, tutta la piazza era pavesata, e per terra si spargeva la fiorita. Presso i Signori stava una guardia di soldati armati a cavallo, e sulla piazza si recavano anche molti giovani gentiluomini, che duravan fatica a passare in mezzo alla folla enorme di popolo ivi accalcato.
Attorno alla ringhiera eran disposti cento palii di broccato d'oro o di velluto foderati di pance di vaio, offerti dalle cittą, dalle castella, dalle terre e dai signori soggetti alla Repubblica.
Questi palii erano sostenuti da altrettanti donzelli, in ricchissima assisa di seta bianca, su cavalli festosamente parati con gualdrappe dorate, e venivano portati a San Giovanni, dove si infilavano in tanti anelli di ferro, e vi si conservavano per un anno, togliendo via via quelli dell'anno precedente, che divenivano proprietą dell'arte di Calimala, la quale se ne serviva per addobbare la piazza in occasione di pubbliche feste. Di altri se ne facevano paliotti da altari e paramenti, o erano venduti all'incanto.
I ceri che venivano offerti, eran posti su certi ordigni che rappresentavano torri, le quali, in numero di cento, occupavano la Piazza della Signoria, specialmente dalla parte dove poi sorse la Fontana. Queste torri, poste ognuna su una carretta "eran di legname, di carta e di cera; con oro e con colori e con figure rilevate, e voti;" e dentro vi stavano uomini che facevan "volgere di continuo e girare" intorno delle figure di legno, come "uomini a cavallo armeggiando: e quali sono pedoni con lance, e quali con palvesi correndo, e quali son donzelle che danzano a rigoletto.
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Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 714 |
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