Per modo che le tende che si pongono sopra la chiesa di San Giovanni si stracciorono in migliaia di pezzi, che ventorono cenci da niente; e bisognò rifarle tutte di nuovo."
Poi, col tempo, andò perduto l'uso che nel giorno di San Giovanni l'arte de' Mercatanti addobbasse e parasse la nicchia di detto santo all'esterno della chiesa d' Or San Michele, dove vi si celebravano messe per tutta la mattina. Questa usanza era anche per gli altri santi nelle nicchie di San Michele, quando ricorreva la loro festa.
Sotto il principato Mediceo le feste di San Giovanni perdettero quel loro carattere austeramente grandioso; la città, invece d'aver l'impronta d'uno stato ricco e felice, assunse quello della servitù dorata, e le feste ebbero più il fasto e l'apparato teatrale, che la magnificenza d'un popolo libero.
Sotto la Loggia dell'Orcagna, dove si erigeva un "regio e maestoso baldacchino," il Serenissimo Granduca, come faceva l'antica Signoria, riceveva con molta pompa l'omaggio da tutte le "città, terre e castella, marchesati, contee e luoghi a lui sottoposti," ciascuno dei quali era chiamato da un banditore. Quindi andava ad offerta a San Giovanni, seguìto dall'ambasciatore di Lucca, dal Magistrato Supremo e dagli otto Magistrati. Terminata l'offerta, da un sacerdote, sulla porta del tempio, si benedivano i cavalli che il giorno dovevano correre il palio de' barberi.
Quattro giorni prima e quattro giorni dopo quello di San Giovanni, si poneva al leone di Piazza, ossia al Marzocco, la corona in testa; e durante quel tempo, avevano piena libertà e sicurezza i debitori, i cessanti o falliti, i banditi e i condannati per qualsivoglia delitto.
| |
Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 714 |
|
|
San Giovanni San Giovanni Mercatanti Or San Michele San Michele Mediceo San Giovanni Loggia Orcagna Serenissimo Granduca Signoria San Giovanni Lucca Magistrato Supremo Magistrati San Giovanni Piazza Marzocco Terminata
|