Al comando del caricat'arm, dato dagli ufficiali, i fucilieri eseguivano i ventiquattro movimenti regolamentari con tal precisione, che eccitavano nel pubblico il più alto entusiasmo. Mille bacchette d'acciaio lampeggiavano simultaneamente nello stesso tempo col medesimo rumor secco; poi i fucili erano caricati nel perfetto insieme; infine se nessuno faceva una stecca, nello stesso momento un getto di fuoco usciva da tutte le armi, con un fracasso da stordire, con una nuvola di fumo denso, che tramandava un forte puzzo di polvere, la quale solleticava gradevolmente l'odorato dei bellicosi fiorentini. Dissipata la nuvola, si vedevano i soldati con l'arme al piede. Per eseguire il caricat'arm in ventiquattro movimenti, ci volevano tre minuti di tempo; e non eran molti.... ma ora si fa più presto!
Dopo la messa i Sovrani ed il seguito andavano a San Giovanni a baciare la reliquia, e quindi tornavano a' Pitti.
Nel 1842 cominciò l'uso di dare in Palazzo Vecchio, nel Salone dei Cinquecento, un grandioso concerto a benefìzio della nascente Società degli Asili infantili di Carità. Ed appunto nel 1842 si eseguì per la prima volta lo Stabat Mater di Gioacchino Rossini.
Nelle ore pomeridiane aveva luogo il corso di gala dalla Piazza del Duomo per Via Cerretani, Via Rondinelli, Via della Vigna Nuova, Borgognissanti, fin sul Prato, voltando dal Palazzo Corsini.
A quel corso prendevan parte tutte le famiglie patrizie di Firenze con ricche livree e magnifici equipaggi, fra i quali si notavano maggiormente quelli delle case Corsini, Torrigiani, Strozzi, Poniatowski, Guicciardini, Pucci, Gerini.
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Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 714 |
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