Il palio famoso di San Giovanni, che in antico fu di velluto vermiglio, e poi di drappo di seta, venne istituito dai fiorentini quando presero quel Santo per patrono della città. La carriera dei cavalli si faceva dalla Porta al Prato alla Porta alla Croce.
Il palio di San Pietro era di velluto rosso, e si corse in memoria della vittoria riportata dai fiorentini contro Niccolò Piccinino sotto Anghiari, nel 29 giugno 1440, essendo commissari dei fiorentini Neri di Gino Capponi e Bernardo d'Antonio de' Medici. Tutte le insegne del Duca di Milano e molti prigioni "da conto" vennero portati in Firenze: e la Signoria, in contrassegno di onore, donò ai due commissari una bandiera quadra per uno, "da cavallo e da uomo." I fiorentini ebbero poi dal papa, in seguito di questa vittoria, sborsandogli però ventimila ducati, perché a ufo non canta nemmeno un cieco, la terra di Borgo San Sepolcro, ed andò a prenderne possesso per la Repubblica il commissario Giovanni Vespucci. In memoria di questo fatto, fu stabilito per legge che la mattina di San Pietro di ogni anno, in perpetuo, la Signoria di Firenze "con i suoi collegi" andasse ad offerta alla chiesa di detto santo, con venti poveri vestiti di bianco e di nuovo, con un torcetto in mano: "e il vestito fussi loro dato per amore d'Iddio."
Il palio di San Vittorio si correva il 29 luglio per ricordare la vittoria dai fiorentini riportata sui pisani sotto Cascina, l'anno 1364: "e fu sì strepitosa," che i prigionieri pisani vennero condotti a Firenze sopra 44 carri.
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Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 714 |
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