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      Negli ultimi anni del secolo scorso, se non si usavan più da molto tempo gli altri palii a spese del pubblico, se ne permettevano alcuni fatti ad iniziativa privata, purché preventivamente depositassero settanta lire, somma generalmente stabilita per il premio del cavallo vincitore oltre a trentatré lire per la truppa, occorrente a mantenere il buon ordine. E siccome il Camarlingo della Comunità, per gli ordini del Magistrato civico, non dava il permesso del palio se prima non erano state versate le somme richieste, così anche i soldati, imitando l'esempio del Comune verso gli altri, tre giorni innanzi si facevan dare da lui le trentatré lire!...
      I permessi per correre questi palii privati eran sempre concessi in ordine all'editto del 27 aprile 1782; e divennero usuali fino al 1799, quand'ebbe luogo l'occupazione francese, che sconvolse tutti i vecchi sistemi.
      Da un ricordo manoscritto del 1789 si rileva che in quell'anno corsero diversi di quei palii detti straordinarii, e furono i seguenti, che poi ricominciarono dopo il 1814.
      Il 6 luglio, in onore di San Romolo, il palio detto della Dogana, che si faceva con quattro carrette e si partiva dalla cantonata di Via Calzaioli arrivando fino in Piazza San Marco.
      Il 12 luglio si corse il palio di San Giovan Gualberto, concesso ad istanza dei Ministri del Casino dell'Istituto dei Nobili, e per essi a Vincenzo Pratesi, loro custode. La corsa, come negli anni precedenti, ebbe luogo dal Ponte Santa Trinita e per Via Tornabuoni, Piazza del Duomo, fino alla Loggia de'Lanzi.


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Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 714

   





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