E per quanto riconoscessero imponente la circostanza allegata dal signor Provveditore d'impedire temporariamente la tumulazione nel solito loro cimitero,
non la reputavano un motivo sufficiente a cangiar l'opinione; "sì perché i terreni adiacenti al camposanto di Trespiano, sebbene non destinati alla tumulazione dei cadaveri formavano una parte integrante del medesimo, sì perché i Massari potevan benissimo provvedersi altrove il terreno opportuno alla tumulazione dei cadaveri della loro Università." E con questo troncaron la questione in modo affatto strano: fu accettata la domanda della deputazione sanitaria di San Frediano, per sopprimere il cimitero israelitico lungo quelle mura, e non si volle accordare agli ebrei il terreno per un cimitero nuovo. Dove fosse andata a cacciarsi la logica, Iddio solo lo sa!
Più fortunata, fu l'Arciconfraternita della Misericordia; la quale con deliberazione del Magistrato del 30 agosto 1837, ottenne la cessione di un pezzo di terreno del camposanto fuori di Porta a Pinti, per destinarlo alla inumazione dei cadaveri dei fratelli dell'Arciconfraternita stessa, purché fosse da essa lasciato libero il rettangolo che serviva ai malati di Santa Maria Nuova che invece di tornare a casa dopo la cura, andavano a finir lì!
Passiamo ora ai nuovi lavori decretati dal Comune per abbellire e render più comoda la città.
Prima di procedere a' quali, furono dal Magistrato, nel 9 luglio 1832 "umiliate preci a S. A. I. e R." per autorizzare il Comune a ripetere dallo Stato il fabbricato di Candeli, pel quale la Comunità "sotto la dominazione francese" aveva speso la somma di 155,000 franchi, avendolo dovuto arredare anche della necessaria mobilia.
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Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 714 |
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