A cotesti infelici, che pur troppo son più numerosi di quanto non si creda, provvide la benemerita istituzione fondata da Sant'Antonino quand'era arcivescovo di Firenze, detta dei Buonomini di San Martino, o dei poveri vergognosi, come tuttora si vede scritto sulla buca in marmo per le elemosine, a sinistra della loro chiesetta, ricca di antiche pitture, sulla Piazza di San Martino.
Persone d'ogni ceto si segnalarono in quella giornata per atti di eroica carità, che potendo narrare singolarmente ci recherebbero grata meraviglia e giusto sentimento d'orgoglio. Insieme al Gonfaloniere "meritarono specialissima lode gli impiegati del Municipio" che per molto tempo, giorno e notte, trascurarono interessi e famiglia per dedicarsi interamente al pubblico servizio.
In tanto slancio di carità e di pietà fraterna, sdegnò il contegno della "Congregazione dei Filippini" di San Firenze, i quali dopo le funzioni, era di domenica, chiusero la chiesa cacciando fuori i devoti e coloro che vi s'erano rifugiati chiedendo soccorso quando l'acqua irrompente allagò la piazza e le strade, ricoprendo quasi la gradinata della chiesa. Pioveva a ciel rotto, e quei disgraziati, bloccati dalla piena che sempre cresceva, soli come in un'isola, in mezzo all'immensa desolazione, invocavano invano soccorsi da quegl'indegni servi di Dio. Un infelice, spinto dal pensiero della famiglia, si arrischiò a scendere rasente la gradinata da Borgo de' Greci, ma travolto dal gorgo della fiumana affogò sotto gli occhi dei compagni esterrefatti.
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Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 714 |
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